Ogni giorno è l'ultimo.
La data.
Disegnata sul muro ti leccavo tra le gambe
mentre mestruavi l’idea digerita,
sangue era l’intonaco,
sapeva di mattone e calce e stucco,
polvere di anni scorreva insalivata
giù per la gola in fondo al pozzo,
tu sgorgavi innocente di colpa
e musica era il terremoto,
colore il fuoco del vulcano,
poesia la lingua che sognava…
La lampada di Psiche.
Unto dal fuoco colato giù da chi per rimanere vergine partorì dal culo una porta chiusa
burattini sugli scaffali, gli occhi spenti, guardano
poltiglia d’anni la botte piena gonfiar l’aria del pallone viscido pensiero sulle tombe calpestate,
tra gli intestini bisbiglia il verme tentatore,
le punte della ballerina danzano sul cuore sanguinante del sogno
fuoco contro fuoco si spegne la fame di te,
la sete della tua acqua, la brama di carne…
la tua bocca parla tra le gambe mentre la lingua lecca e rilecca
tra gli scaffali non un grano di polvere s’alza al vento.
Sognatore,
lettere di cera scritte sull’ali del frullo
Cercan tepore tra le stelle brulle
In fin di riga dove il punto trilla…
Il guerriero.
Sul campo di battaglia budella insanguinate sparpagliate
s’attorcigliano intorno alle gambe dei soldati
altre teste rotolano altre budella si sparpagliano nel clangore di spade,
incuranti le mosche festose al banchetto chi divora chi depone uova,
oltre la mischia acquattate le iene in attesa
più su avvoltoi ad ali aperte ruotano offuscando il sole,
buio il fiume di sangue che scorre all’inferno.
Spiccioli nel borsellino tintinnano spenti,
rotola la boccia al pallino,
il tempo cammina sotto i piedi,
il guerriero pettina grigio e guarda l’orizzonte il sole al tramonto.