Ogni giorno è l'ultimo.
Get on.
Una manciata di lettere buttate all’aria aprivan le gambe,
era senza mutande coi peli biondi e profumava di vetro di nuvola e di…
musica era la voce,
attirava il ferro arrugginito nel fondo della vita.
La scala si alzava sopra un mare di nulla,
saliva,
non si vedeva la fine mentre la lingua leccava,
con delicato piacere le lettere erano l’acqua che spegneva quel fuoco.
La figura del cretino
Colazione da Tiffany,
letto morbido, vaporoso,
mentre una succhia il cazzo l’altra offre il seno,
puro latte di vacca americana.
Isola misteriosa il mattino,
vola alla sera sull’ali del gallo che canta nell’aia,
doppio senso ma con discrezione la figura del mondo che alza la cresta.
Il naso.
Sogni e speranze han lasciato le stanze
odio e amore han perso sapore
gli anni son qui in un unico dì
vissuto per caso alla tira del naso.
Tempo sepolto in un chicco di riso
allegretto con andante deciso.
Il manicomio.
Girando intorno al mondo il mondo gira l’hula hoop
l’anello del bardo che canta la storia alla luna
dentro le stanze del manicomio rime spaiate dal lupo giocondo
richiamo di sogni per l’ombra bruna
salta il tappo nel buco della fontana
schizza follia effervescente
ogni bollicina un’ illusione che fa splash,
per fortuna…