Ogni giorno è l'ultimo.
Cercavo la frase e la trovai: “Il piacere di essere uno qualsiasi che si fa i cazzi suoi.”
Venne d’improvviso, un fulmine a ciel sereno, la qualsiasità, essere e non credersi, senza etichette, come fanno le bestie, naturale come il volo di un’aquila nel vento, spigliato, libero, spietato, alla grande.
La palla al piede si sganciò e rotolò via, le alte mura del “dimostrare” crollarono, la catena dei giorni che chiude il cerchio alla morte si sgretolò, il cappio si allentò, si sfilò e tornai a respirare.