Ogni giorno è l'ultimo.
Sussurrare di barzelletta
allo specchio di un babbuino
scopre l’ombra maledetta
nella cacca di Pierino.
Ci sono forbici taglienti
tra le mani del mazziere
che non guarda nelle genti
quel che approntano in cantiere.
Gioca invidia la sua mano
sulla tomba del cucù
quando appare un sogno vano
dentro il sacco di un tutu…
Non si sente dire niente nella bocca del serpente
corre avanti al suo futuro nella tasca di un canguro.
Salotto riservato alla chat on line, impero d’opinione,
il grande Cane ha la parola
dentro la cartella di un coglione
di questo nell’altro il Porco ha fatto scuola…
la testa di Cazzo rabbuffa un doppione
batte e ribatte tra il tocco ed il tacco,
passare si deve tra i due portoni
lasciando ambedue al fondo del pacco.
Chi è chi non è a ridere un sacco
credenza importata da un moccolo spento
è bene cambiare all’Icaro fiacco
le ali di cera con un singolo accento…
la lingua sul faro ha messo l’intento di far la cagnara un solo lamento
quel che non sente andare d’accordo lo lascia col cane a leccare il ricordo.
Il desiderio s’offriva per pochi soldi
su quattr’assi schiodate in mezzo al ponte
il pesciolino guardava dall’acqua cheta
un pescatore furbo che amava l’esca.
Scoprì le carte sul tavolo verde
il vento le prese e giocò a tressette col mondo
foglie cadevano da alberi muti
sul tappeto di parole non dette gonfiava il pallone.
Castello di vetro incollato a sputi
gira l’idea sull’ali del tempo il cinto d’un attimo
il rospo disse al serpe vicino:
“sdentata la bocca succhia il passo da fare.”
Esce dalla botte in un giorno di luna
rotolando sui sassi fino alla valle,
sul fondo la cima specchia nel mare
l’onda che s’alza per l’ultima danza.