Ogni giorno è l'ultimo.
Macchina da scrivere ed una pagina vergine da sborrare di parole,
amiche di tante notti sognanti,
anni svaniti in un mare di nulla,
fuoco arde tra queste dita
una sinfonia di vocali consonanti virgole e puntini,
ali volano alte immagine e musica,
poesia l’anima del vento
il soffio della libertà
che accende l’attimo di un flash,
il fulmine la tempesta e l’acqua cheta fino alla zeta.
Incatenato
alla rupe per gelosia d’un dio minchione
che fuoco non voleva nell’aia scalza
passano l’ombre scurite all’ombrellone
a rimirare lo specchio che dal suolo alza.
Caramelle e cioccolatini fan piena la calza
di crucci sgolati in vani lamenti
per quel che vorrebbe volare a distanza
ma par che conviene patire gli stenti.
Oh dolce sviolinar di sentimenti
presi all’amo di un sol dì non per coscienza
aperto è il culo delle sorgenti
ad inondare il vanto della pazienza.
Piacere affine alla sua essenza
godere farà il cazzo in tiro
che bene ha appreso dalla sua scienza
a stantuffar nel vento di un sospiro.
Le maiale nel porcile belle grasse e pacifiste
mangiano e cagano tutto il giorno sulla sponda delle piste,
rutti e peti son ben visti
fanno applaudire anche i turisti,
per paura di una casta
si preparano per l’asta,
quando il tarlo prende il posto
vanno a darla sotto costo,
nel cercare la rima in stu
mi son perso fin quaggiù…
Pancia piena che non pena
fa all’amata vita beata,
chi non odia non può amare la sua canna nella pesca,
un abbuffo nel lenzuolo fa il godere che non tresca,
quando il male è meno grave
tiene su come una trave…
Chiappe aperte a serenate
le parole pronunciate
per la lingua che pulisce
tutto quello che capisce,
come l’aria quel che canta
del favore non si vanta
prende vento un’altra corsa
dal gettare la sua borsa.