Ogni giorno è l'ultimo.
Pranzo al sacco.
Un super cazzo raffinato
sul filo del rasoio s’è ritrovato,
guarda di qui si vede il lupo
guarda di là s’addensa il cupo,
scegliere non può tra i due canali
dove vorrebbe pigiar pedali,
fatto non sembra per cadere
ma per cagare dal suo sedere.
Su tutte le strade
s’affilano spade,
contento e beato ride di gusto
e per il lieto s’addrizza il busto,
amore ha solo d’andare a rischio
con le sue ali aperte a fischio,
tempo non passa senza l’uguale
idea che trova a fare segnale.
Pasticcio gettato non vale pena
quindi conviene scorrere in vena,
dato per certo che non c’è resa
mette nel conto per fare spesa,
sfidare si può e questo e quello a stare senza di un suo capello,
dubbi non ha nel suo fardello a far zavorra di un bordello.
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Approccio.
Su!
apri le gambe, fammi ficcar la lingua nel pozzo
del tuo cruccio
tanto mi serra il gozzo
che ci levo il cappuccio
piacere al desiderio è amare fuori di testa
quanti ragni fanno covo il dì di festa.
Non scorre vano il fiume dalla spiga
bevuto a prezzo d’un lampo il tempo
goloso brindo alla mia sfiga
che rima cerca vangando in campo.
Prende ardore il ditirambo
duro oggetto di mestiere
dato in cambio al viver strambo
no di certo per volere,
mangio e bevo
il sapore del tuo sollievo.
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Rime sparse.
Senza mutande l’uccello che ballonzola
volando tra i rami d’una gabbia di parole
tante storie girano la chiave
viva il fuoco brucia tutto quel che sa
il mattino scorre il giorno fino a sera
poi si tuffa nel cestino.
Caccia grande quel che tolse una costola al cretino
presta l’osso solo ai cani per far riso al dir ciurlone,
guata il falco in volo alto le pollastre da spennare,
quel che frulla a più non posso glielo ficca nel catino.
Nulla e niente le parole del pensiero,
solo carne e condimento da gustar ogni momento,
brullo è amore se non freme per il bene del suo sé,
non c’è anima gemella da leccare la padella,
tutto il mondo nella borsa del postino…