Ogni giorno è l'ultimo.
Contra punctum.
Un libro da aprire la natura,
sogni illusioni…
un gran magna magna, fontana di giovinezza,
ospizio per poveri vecchi,
giocattolo tra le fauci del tempo,
deposito d’aria,
macina di denti affamati,
rutti scoregge…
Scorre dalle vette innevate precipita cascata di vita
slingua il fiume allargandosi a mare
onde uragano oceano alle nuvole
il vento motore accelera romba rimbalza
canta fulmini boati
bistecche polpose al sangue
bolle il mosto rosso vermiglio,
profumo di vino, ebbrezza…
A caccia nella giungla spietata brillano gli occhi,
pietà un soldino, la carità
la preda la vita sopravvivere
pollai cintati, chat e Chatterly
le fauci stringono la gola, il sapore del sangue, l’estasi
televisori accesi, antenne tra i tetti, i gatti
notte, brillano le stelle, nascosto nell’ombra il ruggito della tigre
silenzio.
Ermetico doc.
Tomba d’anni velata la carne l’abito di una suora
dimenticata sotterrata da scudi di ferro
per causa ignara d’effetto e d’affetto,
dorme nel sepolcro,
sogna paesaggi incantati la cagna in calore,
represso, mai smesso, con permesso di confessore.
Rimbalza il testimone sui picchi del tempo,
teatro di scheletri i vestiti alla moda,
parole sui grani di sabbia,
polvere di deserto che avanza a ricoprire la stanza
d’onde d’oblio
i millenni sul primo giorno diviso a metà,
il rock duro degli AC/DC…
Una spina nel cuore del tempo,
lo spazio ristretto d’angustie sottotetto,
la favola s’apre al gocciolare di monetine d’oro
su un gong di Sapporo,
pagine di un mondo a tutto tondo,
levata la spina è alba sul giorno che nasce…
Fantasia vagabonda.
Cerca l’arco teso il bersaglio da centrare
qualche cosa c’al prurito val la pena di grattare,
ci son polli quagli e allocchi tutti quanti con bei gnocchi
ma non gusta per tirare,
caccia cerca quel che freme
sangue fresco che non teme,
dell’idea che par bella
far di più è la favella,
qui non c’è da pescar cacchio
che sia meglio d’un abbacchio…
Per non fare come il piffero
che portò i topi al pero
ben conviene al mio sentiero
stare senza alcun pensiero,
vagabonda fantasia va per caso e frullo d’ali
a cercar su altra riva dove mettere gli occhiali.