Ogni giorno è l'ultimo.
Non è specchio che riflette le parole che son dette.
Preso così non è malaccio
anche se ridotto in straccio
tiene pegno nel suo diario
libertà non è parola
ma sol fatto che si approva
nel filare la cosa in bella
senza fare la minuta.
Se cornuta la formica
porta briciole al granaio
la cicala fa la briga
maturando senza guaio
quel che vede a guardar bene
nel silenzio della scala
non ha torto nel suo pene
ma diritto che conviene
farlo duro a tutto campo
al chiarore che brilla il lampo.
Allegretto.
Fuori la porta del grattacielo
polvere di strada
arrotolata nella canna
nuvola vulcanica
danza per gli occhi
sul palcoscenico chiuso
alza il sipario
un giorno qualsiasi
il tratto piacere
la terra sotto i piedi
il corpo che guarda…
La pulce.
una fra tante a succhiar tra i peli
vista alla lente d’un solo istante
passato scordato a giocar tra i meli
pare più grande del mammalucco
che tutto lo stagno resta di stucco.
Ahimè schiacciato da questo peso
tutto l’affanno d’un tratto sfuma
per fulminare di fuoco acceso
gioia dolente scollar la piuma
foglia non cade da quel cipresso
al vento che spira l’odor del cesso.
Burattino sburattina a burattinar burattinati
quel che la storia soltanto dice
non senza latrare degli incazzati
va a cantar tutt’altre pice
oggetto il gusto amaro di quella figa
solo desiderio della sua briga…