Africa.

Merda solare

Borbottare di vulcano la casa del diavolo

fagioli fermentano sfogano  aria impetuosa

parole il gracidare dei morti insepolti

nel ricordo gonfia la bolla di sapone

lava rovente fuoco infatuato

sulla pagina ancora mistero.

 

Culo stappato scoreggia l’anima

vergine pulzella in armi fuoco divampa

da alba a tramonto dal lago alle stelle

sniffare di cani e scalzacani in preghiera

il miracolo rimbomba nei vuoti silenzi

                del sole morente.

 

Nella terra al di là le case crescono come funghi,

abita il cuore strappato lacerato infangato

l’alitar della novella s’aprono le gambe

al fiume eruttato sangue d’idea

esce la fila colonna di urla represse

             il concerto.

merda solare

 

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