Sgocciolii di cesso e latrina.

 

Sguazzar nella merda di un solo dì

senza lagnarsi se piove pipì

tener su la testa dal denso liquame

tra mosche e tafani che pietan la fame

il vento sonoro lo petan i malanni

tra rutti e sputacchi sì gravi d’affanni

fiorire di musica colore ardita poesia

meteora che al culo trascina la scia

se scarsella l’indora di poco quattrino

si sciacqua la fogna purgando il catino

non contano i giorni a sommare l’età

la vera ricchezza si chiama libertà.

 

primavera

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