Ogni giorno è l'ultimo.
Pile di libri
i tasti della macchina da scrivere
lettere e note volano fuori dalla finestra
tant’anni a sentir cantare gli uccelli
il mattino
le stelle sul tetto girar la notte
i fantasmi danzare sul muto giorno.
Ma va là che se la spassa
quanto e tanto che l’aspetta,
sull’amare il pesce in lenza…
La linea da varcare
per l’andata che non ritorna
tutto sta a fare il passo
piombo in altalena
silenzio d’attesa
nudo uscir dall’uovo
a nuove piume.
Dolce tatto senza fretta
sniffa il segno che sconquassa,
si fa gioco di pazienza.