Ogni giorno è l'ultimo.
Un mondo di parole divise dal muro avanti e dopo il tristo, le belle parole al nobile aere le male parole indietro nel tempo, c’è gran cagnara alla porta della poesia, parolacce lacere e misere pietano d’amare ma il tristo ben pensante vieta di entrare, di merda di madre siamo fatte di lettere gridano queste rombando proteste, che fare che dire in un mondo di matti?
Su una salsiccia di merda appena cagata
ronzano gaie le mosche per il grasso banchetto
pioggia d’oro di piscio che scroscia beata
raggiante al tramonto d’un sole galletto…
Lassù in cima al trespolo cagando enunciati
in testa ai filosofi a ronzar defraudati
sputando catarro a grumi giallicci
profumano il peto d’aromi mollicci…
Il cazzo stantuffa la fica baffuta
stridono gli affanni tra i peli del culo
sapore d’uova marce al fiato del mulo
si beve d’un sorso la baldracca goduta.