Ogni giorno è l'ultimo.
Una bottiglia di champagne, le bollicine per aria, un plateau di pasticcini dolci e amari, il fuoco nel caminetto, le ombre danzanti sul soffitto, una bella troia che lo succhia ad arte…va be’, altri tempi, tutto questo non esiste più, l’essere uomo è negato, uno zero, cosa sono diventato?
Si può dire un morto, sfogliando il libro di filosofia appare Fichte, il principio di identità, chiudo gli occhi sulle varie interpretazioni e guardo, l’identità tra due opposti, in matematica tra gli opposti più e meno c’è lo zero, zero potrebbe essere il nulla ed ecco apparire Schopenhauer con il suo nichilismo continuare il discorso, lo seguo e salta fuori Nietzsche con il suo superuomo, Zaratustra, Zaratustra è morto da secoli quindi un morto, l’impotenza è un brutto male, diventare vecchi, brrr… beati i cani che gli fanno la puntura…
La logica di Kant, arrivati al limite della fenomenologia trascende nel super noumeno che non avendo fenomeno cioè non avendo forma nella realtà può esistere solo nel pensiero, se non è vivo è morto, insomma! Eppure respiro, mi muovo, mangio cago… il limite del corpo è lo zero, dopo si pensa, si sogna, si vive in un’altra dimensione, il giardino di Adamo ed Eva ad esempio, continua a non piacermi, vita da piccoli borghesi cretini, il serpe tentatore, l’identità tra uomo e donna, tra Adamo ed Eva, potrebbe essere un Ermafrodito, si parla sempre di un morto, seguo il discorso, lo guardo scorrere e finisce in un sepolcro, Cristo che risorge ne uomo ne donna, che sia lui l’ermafrodito, il superuomo?
Cancelliamo tutto, lo zero non è e qualsiasi cosa sia è fantasia, pensiero, sogno, un’ invenzione, come l’aurea mediocritas di Orazio ad esempio, quante ne sono state dette…torniamo alla matematica, più e meno sono opposti Euclidei, i numeri negativi potrebbero non esistere ed in tal caso mancherebbe un opposto ed il ragionamento si annulla, guardo altrove, zero è il limite di partenza del cerchio, arrivato a trecentosessanta gradi, il limite finale, il cerchio si chiude, trecentosessanta coincide con lo zero, si annulla e ricomincia un altro cerchio, all’infinito, potrebbe essere l’eterna rinascita ma anche il cerchio è una figura Euclidea, in natura non esiste, per quanto perfetto ha sempre uno spessore e se ha spessore è un cilindro, che fare?
In musica lo zero coincide con il do, la prima nota dell’ottava che a sua volta coincide con il si diesis dell’ottava precedente, suonando le due ottave si vede che nella prima i suoni sono più bassi che nella seconda, il do in mezzo suona ma a suonare è il si diesis, in questo caso si vede che lo zero è sostituito da un altro suono e sta tra il basso e l’alto, quindi tra due opposti. Questa figura, a differenza delle altre che sono relative alla geometria Euclidea è assoluta, esiste veramente e si può usare per il confronto.
Lascio scorrere le probabilità e le vedo fermarsi su un vecchio rimbambito che vive dei sogni di quando era giovane… insomma! Valeva la pena fare tutta questa filosofia per arrivare alla conclusione?