Volta la pagina su un nuovo giorno.

 

Fatta la conta dei peli del culo

ne manca uno a sputar presente

cambiato al lume d’un fioco bulo

incoronato per spaghetto al dente.

Non digerisce l’ingrato serpe

di tornare tra gli umili suoi pari

pure se scalzo ha messo scarpe

  inghiotte lecche dai cacchi amari.

Sogna il vermino di fare l’esca

per l’aria che gonfia il suo pallone

   ma corta è la canna  per questa pesca

      e sta sulla riva ad aspettar bidone…

 

 

tavolo

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