Bridge
Ogni giorno è l'ultimo.
Pane e prosciutto.
.
Bella troiona tenero burro
da ficcare in tutti i buchi
giù per la gola tra echi ingordi
su per il pozzo dei desideri
culo sfondato a schizzare merda
stringono le tette il cappio invano
impiccato al cigolare del divano
aperto il languido ombelico
vola tra i rami cazzo infocato
schizzando sborra a cannonata
e va per la strada senza domani
le mani in tasca il fischio allegro.
.
11 commenti su “Pane e prosciutto.”
Rispondi a Merdaccia, parole da leccare. Cancella risposta
Bridge
Natura.
. Queste parole come una mosca presa al volo con la mano si apre piano le dita e volano via a dimenticarsi tra i silenzi. .
Pinocchio.
. Da qui a lì precipizio senza rimorso ali dimenticate nell’arruffio di vicende meglio così che oliatina all’uccello arrugginito burattini sulla scacchiere di una mano recitano lo sfondo al tombino la speranza è morta lo spettro vaga tra i nasi allungati a pescare nel mare torbido pesci già fritti non c’è altro da fare di […]
Come.
. Da qualche parte ai margini di nome e cognome la riva del mare dei sogni leccano le onde la sabbia deserta spruzzando realtà la faccia di dietro momenti che vanno che vengono senza domande neppure risposte. .
Più o meno all’incirca.
. Quel che scorre il solito nulla da riempire con qualcosa qualsiasi cosa meglio di niente come su un tapis roulant che gira il mondo fermo e tremolante fuoco fatuo sulla tomba .
I baroni del bridge.
. Ogni giorno una nuova smazzata si gioca con le carte che vengono solo scartine solo col morto contro una fortuna spietata che l’attimo sacrifica al poi allora si passa ogni ora e ancora quel che il tempo permette. .
Critica a super Pippo.
. Per quanto un’ aquila possa volare alto vista da sopra vola basso, punto di vista in movimento. Il super uomo di quel secchione di Nietzsche supera l’uomo, per dire alla Kant da dove proviene la logica, cioè il nominalismo, lo trascende, quindi è una trascendenza, una cosa che può esistere solo allo stato di […]
Frullato di anguria con marsala.
. Stravaccato tra cuscini di salsiccia mentre cuoce sulla griglia bella riccia profumino prende il volo dalla pizza via di qua via di là come razzo dove schizza. . Con in tasca il buon umore che si spende a tutte l’ore sulla strada di fortuna come lupo canta a luna. .
On line.
. La vita un colpo e via tutta d’un fiato bevuta da questo bicchiere d’infame feccia frammenti di vetro sparsi nel labirinto oscuro dei ricordi. .
Il prosciutto.
. piace sulle chiappe del maiale quel codino spensierato far la rima col banale fosse un peto sussurrato. . Viene voglia d’addentare senza pena mordicchiare a scavar la fossa in lago pizzicato in bocca al mago. . S’apre il buco che c’è sotto porta il dare d’altro mondo quel che piace crudo o cotto […]
Lady Chat.
. Una fontana di giudizi affrettati sgorgano spontanei dal buco dei ricordi il sasso nasconde la mano fuoco fatuo nella notte si vede lontano deposito di Paperon de Paperoni la ciminiera fumo di sangue fiume vermiglio palude vampiri in picchiata gracidano le rane dà forma al bene il male della creazione. . Qualcosa di divertente […]
Bridge 
che panino!
l’immagine del cazzo (eh, non è che possa chiamarlo pene) che va via mani in tasca e fischiettando è davvero struggente 😀
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pane e pene, che idea! Me gioco molto con le assonanze al posto delle rime, pene ha diversi significati e la figa ha la forma di una pagnotta che porta pene o pena, il prosciutto viene a pastasciutta, ben condita.
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già fatto Elio e le storie tese… 😀
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grazie dell’avviso, dopo tutte le cose che sono state scritte negli ultimi tremila anni se mi trovi un’ idea che non sia già stata usata da qualcun’altro ti do un premio.
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che premio?
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sei uova fresche del mio pollaio, ma prima trova l’idea.
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ci penso
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(hai un pollaio?)
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ok, resto su un tema già trattato: Asimov.
Descrive il passato.
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Asimov non mi piace, su un tomo di ottocento pagine settecentonovantanove sono di dialoghi cretini ed una di azione sparpagliata in poche righe nell’intero volume ed ho letto un solo libro, classico esempio di libri scritti da cooperative di scrittori di cui solo uno passa come autore quindi lo conosco poco. Non so come faccia ad aver avuto tanto successo ma forse sono solo parole, non so cosa intendi per scrive il passato, per me la risposta te l’ho già data, i suoi robot sono i mugic russi ed i boiardi quindi in questo scrive al passato che è poi il presente,, il modello di un ghetto di contadini ignoranti che depositano tutto nella banca del boiardo e per se tengono solo quel che basta per mangiare amministrati da un tedesco fedele e ignorante con un ghetto ebreo di dottori e banchieri a fare da modello tra un pogrom e l’altro. Tu cosa intendi?
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quello che ho scritto.
Poi, oggi lo intendi come preferisci, tra qualche anno magari in modo diverso, dipende dalle tue uova e se credi di donarle o meno.
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