Il ragno nella figa della Madonna (2)

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In cima al Vesuvio su un comodo letto, è notte, tutte le stelle sono accese, dal cratere sale un filo di parole lucente, nuvolette che s’alzano mescolandosi alle stelle.

Lei ne soffia una e chiede: “Che siamo venuti a fare qui?”

Tasti della macchina da scrivere, rispondo: “Un’idea…forse a impazzire.”

“Siamo già pazzi, non ti basta?”

“Incontentabile, la senti l’attrazione?”

“Quelle stelle là che brillano di più, sembra un toro sulla vacca, guarda come ci dà, che aspetti?”

L’idea è partita, corsa per la vita, rispondo: “Ci deve essere un buco, un buco tappato, l’istinto…tutte le stelle sono collegate da un filo luminoso, un’immensa ragnatela, la vedi?”

Lei si accarezza il clitoride con un dito e risoffia: “Sì e no, dipende, non si vede ma se la immagino sì.”

“Tutto gira intorno la stella polare…” gliela indico e continuo: “là è il centro della ragnatela e ci deve essere un ragno, lo sento.”

“Andiamo a vedere!”

“Non c’è bisogno di andare tanto lontano…l’attrazione, tu…le cagne quando sono in calore emanano un profumo che attrae tutti i cani…così sono le stelle per i poeti, l’incanto dell’immenso, quel buco tra le stelle dev’essere qualcosa di simile, una figa ed è tappata…”

Lei si infila un dito nella vagina, lo spinge a fondo e poi strilla: “Ahi! Qualcosa mi ha punto.”

La storia di una vita in poche parole: “Tutte le stelle sono il corpo della donna che ha quella figa e le girano intorno, il profumo forma una ragnatela nell’aria che cattura il maschio, poi…facciamo la prova.”

La prendo, le apro le gambe e la penetro, la vagina è umida, inizio a stantuffare, piano, sempre più forte, vertiginoso, nuvolette di strilli goduti si alzano dalla sua gola, esplode la sborrata: “Ecco, adesso gli spermatozoi sono partiti, sulle pareti dell’utero ci deve essere un’altra ragnatela interna con l’immagine di quella esterna che li attira all’ovulo, all’esterno è il profumo che attira i cani ma solo uno la monta.”

Nel cielo si vede uno sciame di meteore sfrecciare verso la stella polare, un grosso ragno dai contorni brillanti fa capolino dal vuoto scuro intorno alla stella, la sua luce pulsa e gonfia, spalanca il buco nero della bocca affamata, il pungiglione pronto a colpire…

Nel buio intorno al cratere si sente un brontolio cupo, come un rutto, la terra trema leggermente poi torna il silenzio e le stelle a brillare.

Continua…

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punto com

7 commenti su “Il ragno nella figa della Madonna (2)

    • Ti do un aiutino, le parole servono solo a dipingere una figura che poi va interpretata, un significato hanno le parole un significato ha la figura quindi una volta tracciata la figura le parole non hanno più importanza. Non è facile.

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        • Questo è il bello dell’Arte, la figura è in movimento, non si interpreta a parole, ad esempio prima scrivo che tutte le campane suonano e poi tutte le stelle girano, trattandosi di Napoli le campane, come abitanti della Campania, sono le napoletane, ci vuole un po’ di malizia, assomiglia all’I King cinese, quando buttano i bastoncini sono le parole e poi si traccia la figura, il problema è che questa storia è reale e di solito quando vedo quello che devo vedere smetto di scrivere, vedremo come si evolve la figura.

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          • ho anch’io questo problema. I miei romanzi dicono cose, soprattutto gli ultimi due sono vere e proprie forme di predittività. Il problema è che quando vedo quello che devo… devo anche continuare a scrivere, sotto sortilegio: sono costretta a vedere tutto fino in fondo. La natura oracolare dell’Arte è indubbia, da queste parti 🙂

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