Ogni giorno è l'ultimo.
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Sulla riva dell’essere
giorni appallottolati nel cestino della cartastraccia
fantasmi sull’onda delle maree
da un nome all’altro del cimitero
lapidi in tempesta sgretola
il marmo dei ricordi
fra le pagine della storia
palcoscenico di mode passeggere
vestito il vuoto che di altro chiama il nome
invisibile nel buio abbagliante
reclama a gran voce il pubblico
orgia di sangue e distruzione
fiorisce l’albero
la primavera.
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