Ogni giorno è l'ultimo.
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Non c’è sugo a raspare in questo buco
ingranaggio di carne la voce del pensiero
un morto divorato con la bara
seppellito nella citrullaggine dei bambini
prende vita sguazzando nel merdiccio
covo del porco solitario
le spire si allungano dove toccano
i tasti sbrodolanti voglia repressa
il cazzo si infila e stantuffa
sborrando nel sistema l’ora di mai
credenza d’essere impalpabile sogno
dolore ingannato dall’oppio dei poveri
liberaci dal male amen
burattini in un teatro pieno d’aria
si chiama miseria risponde occupato.
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