Ogni giorno è l'ultimo.
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Serietà
pagliacci e buffoni ridono sotto la maschera
la mano bassa di chiacchiere
di tutto quel che si crede acca aspirata.
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Buttata la pietra nel mare
queste le onde a baciare la riva
vasi comunicanti a pagare
ruttano di culo suonando la piva.
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Fuori la testa respira
nuotando nell’acqua dei sogni
fortuna una ruota che gira
oggi così domani chissà.
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Danzano puttane intorno al fuoco freddo dell’attesa
carne a buon prezzo dal macellaio
lunga salsiccia di cazzo
periscopio allungato nel bavoso tunnel
spruzzi fecondi dolce salato leccati alla goccia
parlano le montagne echi di valanghe
ascoltano le tempeste oceaniche
in silenzio composte trombe d’aria e furore
intorno al vortice abisso che inghiotte.
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Una pera al sistema
nel cesso sociale ditate di merda
espressioni di traffico insoddisfatto
penombra golosa
sciogliere la polverina
siringata piena d’estasi
squarcia la vena sangue di recupero
flash liberaci dal male
esercito di pusher in parlamento
cosa dicono?
sempre più buio per cercare la scusa
dove scappare?
la prigione è ovunque.
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Un vampiro sorge dalla tomba assetato di sangue
piovono lacrime goccioloni purpurei dalle crepe del cielo
scorreggiano gli angeli tromboni d’apocalisse
giocano a nascondino tra le date della storia
una ruota che gira tornando all’inizio
trascinando i pecoroni nel lievito del pane
gonfio pallone mesti belati
e come sulla poltrona di un teatro deserto
nascosta nel buio
l’unica luce che guarda.
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Fosse la fame a sognare la pastasciutta
fantasma tra le righe di un poema scritto in brutta
copia del lastrico dove precipitano illusioni
più in là di qua a fare la coda dei pavoni.
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Si vede si sente si tocca l’ignoto di vivere
sul palco di un teatro abbandonato dal piacere
a recitare di semi buttati a fiorire in un tombino
sogni fantasie chimere d’un vecchio rimasto bambino.
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Prende mira trovare la rima giusta
con la fortuna che spinge schioccando la frusta
così si fa per non fare altrimenti
meglio di peggio cavalcando accidenti.
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Fra tenzone una canzone d’emozione
luce oscurata da un buio illuminato
in bilico su una bilancia d’opinione
bei tempi a scopare su un materasso a molla
saltando dall’inferno infocato al ghiaccio dei santi penitenti
viene l’amo alla gola dal grande silenzio
rotto dal singhiozzo d’una goccia dimenticata
a scivolare tra le correnti del mare
una fra tante…
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Vanno i porci a salsicciare
belli grassi da scoppiare
questa è sorte d’ogni porco
e non c’è altro da fare.
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Brucia fuoco questo gelo
se ’l micione rischia il pelo
di pietà ha fatto orco
anche al verme dentro al melo.
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Viene il tempo da carogna
a sciacquar i panni in fogna
veste adatta a gioco sporco
sé grattar basta una rogna.
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Con il cazzo malmenato
infilato in cul de sac
avanti indietro s’è fermato
accidenti al patatrac.
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Un fucile sentinella
fra i secondi chi va là
non si vede la cappella
sulla luna fa qua qua qua.
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All’affetto del buon giorno
prima o dopo bim bum bam
pizza pazza per contorno
il presente s’attacca al tram.
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