Categoria: arzigogolo

La qualsiasità.

Cercavo la frase e la trovai: “Il piacere di essere uno qualsiasi che si fa i cazzi suoi.” Venne d’improvviso, un fulmine a ciel sereno, la qualsiasità, essere e non credersi, senza etichette, come fanno le bestie, naturale come il volo di un’aquila nel… Continua a leggere “La qualsiasità.”

Tornare a volare.

Tornare a volare, che sogno! Volare è una parola, la forma è alquanto soggettiva, in poesia appare spesso, strausata, chi la vede così chi la vede cosà. Le categorie degli uccelli, cioè quelli che lavorano con le parole, sono tante quante le specie di… Continua a leggere “Tornare a volare.”

Il volo nuziale.

  Passavo un periodo d’abbacchiamento, ero poco allegro e cercavo una piuma per farmi il solletico quando improvvisamente mi ritrovai nella realtà, uno shock. Cincischiando con le parole, una sfera magica, nel Canone conta solo il risultato e non importa come lo si ottiene,… Continua a leggere “Il volo nuziale.”

L’arco, la corda e le frecce.

Giunti sul punto finale del fenomeno, dovrei essere morto quindi e ricominciare una nuova vita, nuovo di zecca, che sogno, invece vegeto più sgangherato che mai, insomma più o meno, si fa per dire, una pizza vivere così. Quanti limiti finali ci sono? Filosofia,… Continua a leggere “L’arco, la corda e le frecce.”

Dal do al si diesis.

“Ehilà branco di cani, io sono…” tema ricorrente fuori e dentro il web, chi cazzo sono? Il piacere di essere niente, leggerezza, quella leggerezza che prende quando si scopa come matti e non si pensa a nulla, puro istinto animale, che verso fare, qual… Continua a leggere “Dal do al si diesis.”

An die freude.

Il fenomeno è uno spazio compreso tra due limiti di tempo, sul modello del cerchio uno è uguale a zero e l’altro può variare secondo i casi, la durata di un clip, di un oggetto, di una vita, di un’epoca storica eccetera. Lo zero… Continua a leggere “An die freude.”

Strombazzar di cigno.

Chiuso nel ghetto il capro espiatorio belava sconsolato masticando amara la corda che lo legava al palo, dalla strada l’eco dei capponi ingrassati per natale andava e veniva con ronzio di sega dividendo l’aria di quel che segava, una lunga siringa iniettava la colpa… Continua a leggere “Strombazzar di cigno.”

Furz und drang.

Una tomba il ventre della Terra, eruzioni di vulcani e terremoti annunciano le doglie, il feto dimenticato tra le scartoffie appese alle pareti della bara, parto difficile, vero è che cazzo in culo non fa figli, il feto girato che riposa nel sogno, terra… Continua a leggere “Furz und drang.”

Il drago.

Sul mega tabellone del Canone si sta materializzando la figura del drago. Viene fuori dal verme, verme, serpente, eccetera, forse il verme di Dante atto a formar “l’angelica farfalla”, una probabilità, ce ne sono un mucchio che non si sa dove mettere le mani,… Continua a leggere “Il drago.”

Cani e porci.

Una frase interessante il non essere del pensiero, ne uno ne l’altro discutevano di nulla sul peso delle parole, al tavolo abbuffata di necessità, la figura divora il fegato dell’incatenato sulla bilancia truccata di una macchinetta, abile al flipper senza fare tilt la pallina… Continua a leggere “Cani e porci.”