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Pinocchio.

. Da qui a lì precipizio senza rimorso ali dimenticate nell’arruffio di vicende meglio così che oliatina all’uccello arrugginito burattini sulla scacchiere di una mano recitano lo sfondo al tombino la speranza è morta lo spettro vaga tra i nasi allungati a pescare nel… Continua a leggere “Pinocchio.”

Frullato di anguria con marsala.

. Stravaccato tra cuscini di salsiccia mentre cuoce sulla griglia bella riccia profumino prende il volo dalla pizza via di qua via di là come razzo dove schizza. . Con in tasca il buon umore che si spende a tutte l’ore sulla strada di… Continua a leggere “Frullato di anguria con marsala.”

Lady Chat.

. Una fontana di giudizi affrettati sgorgano spontanei dal buco dei ricordi il sasso nasconde la mano fuoco fatuo nella notte si vede lontano deposito di Paperon de Paperoni la ciminiera fumo di sangue fiume vermiglio palude vampiri in picchiata gracidano le rane dà… Continua a leggere “Lady Chat.”

Fuga in accidente.

. Una stanza, forse un cranio, piena o pieno di libri in decomposizione, marcio vermacci un fetore però sono solo parole che sesso hanno? Teniamo ritmo di swing, fumo rossastro ovattato, c’è un letto con sopra due che scopano come pazzi, lei si è… Continua a leggere “Fuga in accidente.”

Cucina casalinga.

. Tagliatelle condite con il sangue d’una bestia sgozzata a crepapelle s’arriccia la forchetta succulenta brama ai denti che a sbranare han fatto ciccia castrato per dovere d’intendenza l’intelletto vaga al letto risuolato parole che si sciolgono nel sudario mescolando un rigurgito di scuole… Continua a leggere “Cucina casalinga.”

L’occhio di Polifemo.

. Viene la sera il buio stende la sua coperta sul materasso volante calice bevuto di tutta la vita colmo del succo leccato tra gambe eccitate inebriante cascata che frantuma i sogni macigni rotolano giù dalle stelle spaccano i denti cercando di mordere sputato… Continua a leggere “L’occhio di Polifemo.”

Al moccolo forfettario.

. Un briciolo d’entusiasmo un attimo di follia in un campo di fiori spetalati le capocchie ondeggiano spaurite al vento che c’è quando non c’è un pizzico di peperoncino di cayenna ficcato in culo all’oziosa routine bava rognosa tiene insieme le stelle a girare… Continua a leggere “Al moccolo forfettario.”

Minchia che pezzo di fico!

. Il pozzo delle idee è vuoto, non butta la musa ispiratrice travolta dall’orgia pieno il sentiero di orme confuse passaggi di carne in scatola andata a male bene rinascere ogni giorno al puzzo che tira tempesta rumori lontani echi lamentosi occhi nello spruzzo… Continua a leggere “Minchia che pezzo di fico!”

Garabalda cacca manda.

. Esangue langue d’unguenti fini vecchio dimenticato il giovane lapide nominata sulla luce di Frank einstein memoria di fosche losche cosche al giro di boa la storia l’attesa la trascendenza pagina nodosa trama d’altre parole. .

Cimitero dentro.

. Morti anelano al massacro per rinascere nella memoria rintocchi di campana sulla teoria di zombi robot programmati escono dalla tomba folli pensieri è pieno il manicomio via la zavorra sulla cima di niente l’aquila vola. .